Le possibilità sono due: o mi sta venendo la passione dello scrittore, o i miei giorni si stanno facendo davvero interessanti. Ok oppure ancora una volta non ho un cazzo da fare.
Non ho mai visto una nevicata così, non in quanto quantità ma in quanto a qualità. Abituato a nevicate attorno agli zero gradi, con i bei fiocconi panciuti che cadono con più o meno pesantezza e fanno dieci centimetri in poche ore, sono rimasto piacevolmente colpito dalla nevicata di ieri. La temperatura si aggirava intorno ai -10, i fiocchi erano piccoli e classicamente perfetti (la tipica stella a sei punte), ma soprattutto incredibilmente brillanti e leggeri. Fluttuavano nell’aria come a non volersi mai posare a terra, e infatti dopo una notte e un giorno di neve sul terreno erano rimasti non più di due centimetri. Ho capito finalmente perchè gli eschimesi hanno 18 parole diverse per dire neve, che vanno ben al di là del binomio neve/nevischio.
E visto che non faceva abbastanza freddo fuori (oggi in centro alle 15.00 il termometro segnava -17) dall’altro ieri siamo rimasti senza acqua calda. Il che non vuol dire che ci rimaneva pur sempre l’acqua fredda, ma solo acqua gelida ad una temperatura prossima allo zero. In vari si sono arrangiati andando a fare la doccia nei dormitori vicini, il che tuttavia presupponeva passare diversi minuti all’aperto. Io ho invece deciso di aspettare fino a sera e nel caso l’acqua mancasse ancora stringere i denti e lavarmi con l’acqua fredda. Alle 23.30 l’acqua calda non era ancora arrivata, e pensando che se avessi aspettato fino alla mattina allora sì che lavarmi con l’acqua fredda sarebbe stato una tragedia, ho deciso di docciarmi prima di buttarmi sotto al piumone. A questo punto una sola cosa poteva accadere la mattina seguente, cioè stamattina: alle 7 l’acqua calda era ripristinata.
E ora il punto saliente del post di oggi: mai in vita mia figura fu più di merda. Oggi nell’aula 312 c’era la presentazione dei progetti finali dei laureandi. Io e andreia (per intenderci, Manq, quella che piace a te) decidiamo di dare una veloce occhiata per curiosità. Entriamo nell’aula, c’è un silenzio di tomba. Una uomo e una donna molto molto ben vestiti, la laureanda nell’altro lato vicino a modello e tavole ancora più elegante, un’altra ragazza anche lei vestita sull’elegante andante. Si sentiva quasi il respiro dei presenti. Ovviamente senza la minima idea di cosa stia succedendo disturbiamo quel clima che pareva intoccabile e ci sediamo, pensando di aver interrotto la presentazione. Ma la laureanda non dà cenni di voler parlare. Ci viene alla mente che magari quella è la sua famiglia e aspettiamo che entrino i professori.
Entrano i professori, finalmente il rumore viene introdotto nuovamente in quell’isolato angolo di mondo e la tensione accumulata dentro di noi per osmosi trova via di fuga. Cominciano a parlare in polacco e io e Andreia ci guardiamo terrorizzati dal fatto che per uscire da quel posto avremmo dovuto attraversare l’aula ancora una volta. Fortunatamente in due minuti arrivano tutti i suoi compagni, la presentazione appena iniziata si interrompe per far sedere tutti, e quando finalmente tutti si sono sistemati capiamo che forse è l’unica occasione per fuggire.
Mi alzo, faccio alzare due ragazze appena sedute (il professore comincia a parlare, la mia pelle si fa piacevolmetne colorita), prendo dal tavolo in fondo la mia giacca e quella di Andreia, passo la giacca a Andreia sopra le teste di altri due studenti, faccio rialzare le due ragazze (il professore continua a parlare e noi siamo la fonte dell’unico suono oltre alla sua voce, Andreia si unisce a me nel cambiamento di colore), attraversiamo l’aula con giacche fogli cartelle sciarpe ovunque, separiamo due signori che stavano guardando il modellino, passiamo di fronte a tutti gli altri, ci becchiamo gli sguardi di diversi professori (molti dei quali nostri, le notre facce sono ormai pomodoro), la mamma della laureanda ci sorride, chiudiamo la porta.
Ci guardiamo, scoppiamo a ridere e decidiamo di rifarlo alla prima occasione.
Nevica, ci sono -16°, sembrano -24°, il sole è tramontato 45 minuti fa.