24 ottobre 2005

Occhi

Gli occhi, non li ho mai usati tanto come in questi giorni.
Seduto al tavolo rido con il ragazzo di fronte a me, e poco più a destra lei mi guarda, senza girare il viso, abbozzando un tenero sorriso per sè. La guardo negli occhi e mi risponde rivolgendosi a sè stessa, e donandomi i lineamenti del suo sorriso. Non mi sta ascoltando, non sa cosa stia dicendo, mi osserva e sorride con gli occhi.
Sto ballando con un mio amico a con altre tre ragazze che non avevo mai visto prima. Lei tiene lo sguardo basso, qualcosa nel suo modo di ballare, nei suoi movimenti appena timidi, mi colpisce. La guardo sperando che alzi gli occhi, anche solo per un momento, e lo fa. Mi concede i suoi occhi per un istante, prima di tornare ad abbassarli, ma in quell'istante so di averla in qualche modo colpita, e la serata può andare avanti, con lei.
Altra notte, altro club. Ballo con alcuni amici e due ragazze piano piano si inseriscono nel gruppo. Lei ha voglia, non ce n'è. Ma tanta. Aspetta solo che uno qualsiasi di noi le dia un segno. La guardo negli occhi per pochi secondi, quando si accorge del mio sguardo ricambia con un sorriso e con una punta di malizia. Non c'è bisogno di altro.
Tre ragazze diverse, tre situazioni diverse. Tre su chissà quante presenti e future. Ma tanto basta per conquistare l'altro. Gli occhi che si incrociano per un attimo e poi tornano a fare altro apparentemente disinteressati. Ma in quell'attimo qualcosa è stato scambiato con gli sguardi, qualcosa per il quale sarebbero altrimenti servite ore di conversazione nel cercare di capire i reali desideri dell'altro nascosti sotto tonnellate di parole al vento.

ps: se siete curiosi di saperlo, con nessuna delle ragazze in questione è successo niente, per i motivi di cui nel post precedente.
 
posted by MJ at 22:28, | 6 comments

One shot.

Look, if you had one shot, one opportunity
To seize everything you ever wanted. One moment
Would you capture it or just let it slip?


I've just let it slip. Why? Because i was scared of the future, because I didn't want to get involved in something bigger then drinking beer/dancing/getting drunk/not getting enough sleep. And because my instinctive thoughts didn't look reliable to me, for the first time in who knows how much time. Or because i'm weak, I can't just let go and do what I feel, I have to think instead about everything and about every little problem or difficulty that might occur to me.
But what's more, is that I let it slip twice. In a couple of hours.
Or maybe it's because I actually didn't want it, because my mind is going in another direction and that was simply not the right thing to do. Because I was looking for something else, better or worse I don't know.
But most probably it's because I simply don't know what I want. Confusion has taken possess of my mind, and I don't know when it will leave it. Of one thing I'm sure: that confusion always leads to a superior state of consciousness. The more the confusion, the bigger the jump.
I'm full of hope.
 
posted by MJ at 21:09, | 6 comments
22 ottobre 2005

Riflessioni...

Was there a need for Creation? That was hidden in a math equation, and that's this: where do circles begin?

EDIT - translated by ~architettoJ
C'era bisogno della Creazione? Era nascosta in un'equazione matematica, ed è questa: dove cominciano i cerchi?
 
posted by MJ at 22:26, | 6 comments

Straniero, per un cazzo.

Oggi andando in centro mi hanno fermato ben tre volte in pochi minuti chiedendomi indicazioni in polacco, alle quali rispondevo, provocando smorfie di stupore e con tono sempre più rassegnato, "Sorry, I'm not polish". A quanto pare ormai sembro (sono?) più danzichese io che i danzichesi veri. Yeah.
 
posted by MJ at 17:32, | 1 comments
21 ottobre 2005

A volte qui mi sento una celebrità...

...gente che non ho mai visto prima mi sorride e mi saluta per strada.
 
posted by MJ at 14:16, | 4 comments

Straniero, non più?

Mi sono svegliato alle 7.15 per una lezione di Disegno Architettonico, ma mi sono reso conto di non sapere dove sia. Quindi eccomi qui...
Che questa sia diventata la mia casa ormai è dato di fatto, so anche come chiedere dieci biglietti del tram ridotti senza troppe incomprensioni. Qui mi sento bene e benvoluto, al di là delle differenze di linguaggio, e comincio anche a conoscere questi luoghi, nonostante sia ancora in fase di esplorazione. Parlare inglese è per me ormai più naturale che parlare italiano.
Ma forse quello che è più importante è che posso tornare a essere me stesso. Quando ricominci la vita in un posto diverso, sconosciuto, con le sue regole e le sue abitudini, l'unica cosa è osservare il comportamento di chi ci vive e agire di conseguenza. Rinunciando temporaneamente alla propria persona e assumendo gli schemi degli abitanti del posto riesci da una parte a integrarti con facilità, e dall'altra a entrare subito in contatto e quindi conoscere più a fondo la realtà locale. Ora sento di poter riprendere in mano quello che sono, perchè riesco a vedere con gli occhi dei polacchi, e non più solo con quelli di un italiano in terra straniera. Tutto ciò mi fa capire che qui, che lo voglia o no (e lo voglio), non sono straniero. Semplicemente parlo una lingua diversa.

Qui sotto un (piacevole) ricordo...


Mundaka, Pais Vasco, Spagna
Agosto 2005
yeah.
 
posted by MJ at 09:13, | 3 comments
19 ottobre 2005

Festa di dormitorio


Questi sono gli spagnoli che abitano nel mio dormitorio, e quello nella tinozza non è vomito bensì coca e vino. Che ci crediate o no è buono e scende giù meglio del vino dolce.





Io e una portoghese mentre beviamo uno strano shot polacco.





Io dopo averlo bevuto.





In primo piano Helena, dietro la sua compagna di stanza, ovviamente entrambe portoghesi. [EDIT 28-ottobre] L'altra portoghese si chiama Carla





Laura, Paula e un terzo portoghese. [EDIT 28-ottobre] Da sinistra a destra Barbara, Andrea, Antonio.





Foto di gruppo. Non so/non mi ricordo chi siano varie di quelle persone, quindi non ne nominerò neanche una.





Vedi sopra.



 
posted by MJ at 18:38, | 7 comments
17 ottobre 2005

Ieri, giornata cominciata male e finita peggio, ma con qualcosa di interessante in mezzo

Sabato sera ero tornato alle 3 (sì, sì... domanica mattina). Così presto perchè la mattina dopo, cioè la stessa mattina, mi sarei svegliato all'alba delle 11 del mattino per uscire a fotografare. Vorrei fare qui un piccolo appunto: sono due settimane che aspetto che gli alberi maturino la loro rossarancione autunnosità al punto giusto per poter essere soggetti degni di essere fotografati. Avevo individuato in questo finesettimana le giornate migliori, ma causa sonno profondo la mattinata del sabato era saltata. Insomma, sveglia alle 11, alzo la testa, guardo verso la finestra e noto che dalle veneziane penetra una strana luce. La frase "lo sapevo" comincia a far capolino nella mia testa. Mentre il cuore rallenta il battito preannunciando sconforto e delusione mi alzo e mi dirigo a lenti passi verso la finestra. Quella luce non mi piace affatto. Alzo le veneziane, guardo di fronte a me, gli alberi sono illuminati da una luce diffusa senza contrasto. Guardo in basso, l'asfalto del campo da calcio è bagnato. Guardo in alto, il cielo piange. Ah no, quello sono io...
Pazienza, mi dico, almeno posso lavare i miei vestiti. Avendo prenotato la stanza delle lavatrici, mi ci dirigo a passo sicuro. Le chiavi non sono dove dovrebbero essere, e la porta è socchiusa. La apro con un po' di esitazione, e ci trovo dentro una ragazza che sta lavando non-so-bene-cosa a mano. E entrambe le lavatrici attive, partite da poco.
Ridendo di me stesso torno in camera e mi faccio una pasta liofilizzata davanti al computer. Dopo aver perso un altro po' di tempo facendo cose totalmente inutili al computer, studiando polacco e dormendo (causa studio polacco) decido che forse è il caso di iniziare il modellino da fare per mercoledì. Per il quale ho bisogno della piantina che ha Asia, inquilina della camera 206B. E qui la svolta della giornata.
Entro in camera e non faccio a tempo a notare la torta che c'è sul tavolo che la sua coinquilina me ne offre una fetta. Buona. Mi offre una seconda fetta. Ottima. Mi offre una terza fetta. Ho già dimenticato la mattinata. Entra a questo punto Michal, inquilino della 206A e mi offre del te mettendo come sottofondo una qualche canzone italiana che prova anche a cantare, tante risate. Fattesi le 7 però con rammarico devo salutare tutti e tornare in camera perchè quel modellino lo devo proprio fare.
Finisco alle 10, in tempo per la cena. Opto per una semplice pasta all'olio perchè voglio lavare meno pentole possibile, ma presto mi accorgo di avere una scatoletta di tonno. Ma sì, mi dico, stasera si mangia sofisticato! Verso la scatoletta nel piatto e comincio a mangiare. Avendo io condito la pasta con abbondante olio ed essendo il tonno conservato nell'olio dopo tre forchettate comincio a sentire uno strano peso fra polmoni e intestino. Diciamo che non è stata una delle migliori nottate della mia vita, e che ho mancato la rituale cagata mattutina...
 
posted by MJ at 11:44, | 9 comments
13 ottobre 2005

Eccole...

...le donne. Non le avevo messe perchè 1) come saprai, manq, c'è di meglio, 2) non ho idea di/non mi ricordo chi siano. Le foto comunque non sono mie, io non ne ha ancora fatte, non mi va di portare in giro la macchina fotografica... Vi prometto che ne arriveranno di meglio.

 
posted by MJ at 18:00, | 6 comments

Qualche foto

Qui ci abito



Festa di corridoio settimana scorsa



Tutti da Melmark, club di fianco al mio dormitorio, dopo la festa di corridoio



Festa all'Irish Pub ieri notte



Danzica, Main Street

 
posted by MJ at 12:59, | 4 comments
10 ottobre 2005

Fizyka Budowli

Oggi, 10 ottobre 2005, alle 8 del mattino, la mia prima lezione di Fisica al Politecnico di Danzica:
STRUMIEN CIEPLNY: stosunek ilosci ciepla dQ przenoszonego miedzy dwoma ukladami, do czasu dt w ktòrym zachodzi proces.
Ne sono uscito un'ora e mezza più tardi con quattro pagine piene di lettere accostate, pare, a caso e con il mal di testa. La prof (che, tra l'altro, è la coordinatrice dell'ufficio Socrates/Erasmus) mi ha detto che non ha tempo di tradurre le diapositive in inglese per me e che quindi dovrò seguire le lezioni in Polacco. Con magnanimità mi permette però di scrivere il saggio finale in Inglese. La ringrazio.
Il dizionario si sta rivelando per lo più totalmente inutile alla traduzione di quelle parole che mi sono ritrovato sul quaderno.
Ora oltre alla tessera del dormitorio ho anche la tessera dell'Erasmus Student Network, la tessera dell'università e la tessera della biblioteca. Ho dovuto spostare i soldi dal portafoglio per mancanza di spazio.
Ho anche scoperto che c'è un ascensore in università, senza porta interna. Sì, si può toccare per davvero la parete del vano ascensore mentre la cabina è in movimento! Sì, ero felice come un bambino!
 
posted by MJ at 17:18, | 4 comments
09 ottobre 2005

Non sono il solo...

Ieri ho chiesto a una venditrice di ambra di sposarmi. Mi ha anche detto di sì. Questa e altre figure di merda (tipo chiedere ai passanti di scrivere parole in polacco, o impedire ai turisti di passare attraverso una certa parte di "lungo-fiume") grazie alle brillanti idee dei ragazzi dell'Erasmus Student Network, che con la scusa di favorire la socializzazione e farci conoscere la città si sono fatti non so quante risate alle spalle di noi poveri studenti Erasmus... Inutile che dica com'è finita la serata (vero Zetter?!?).
Ma la notizia più grande della giornata...... SÌ!!! È LEI!!!! È ITALIANAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Da ieri pomeriggio insomma non sono più l'unico italiano in Polonia, ma mi fa compagnia questa abruzzese che studia a Gorizia e un suo compagno che però ieri non ho visto. E tra l'altro mi sono accorto di non saper più parlare italiano.
 
posted by MJ at 18:56, | 1 comments
07 ottobre 2005

E andiamo avanti!

Comincio a rimpiangere il piano degli studi del polimi... Lì i corsi sono quelli, non c'è possibilità di modificazioni, e quello studi. Stamattina c'è stato un incontro con la coordinatrice degli studenti Erasmus di Architettura per fare il piano degli studi di tutti. Sarà per le birre di ieri sera ma fra elenco dei corsi in polacco, orario settimanale in polacco con cinque sezioni diverse (giusto per darvi un'idea, ci voleva un A4 per giorno della settimana), traduzione dei corsi in inglese, piano degli studi pre-accordato in italia, differenza fra i programmi italiani annuali e quelli polacchi semestrali eccetera eccetera insomma, quando sono uscito da lì due ore dopo ero semplicemente felice di non dover pensare più.
Intanto stasera sono andato a vedere una lezione di shaolin in una palestra non troppo lontana, è ovviamente totalmente diverso da quello che facevo in Italia (probabilmente non è nemmano shaolin, ma vabbè...) però è meglio di niente, quindi da lunedì ricomincerò gli allenamenti!

Altra chicca del polacco, dopo la famigerata curva: strada in polacco si dice droga...
 
posted by MJ at 21:38, | 1 comments
06 ottobre 2005

Bello

È bello sapere che a casa c'è qualcuno che ti vuol bene e che si addormenterà pensando a te. Ti fa sentire un po' meno solo quando sei così lontano e ti prende un po' di nostalgia, e ti fa sentire tanto bene quando sei lontano e ti stai divertendo un sacco. Ora realizzo davvero che una persona è importante quando ci si accorge della sua mancanza.
 
posted by MJ at 00:23, | 3 comments
04 ottobre 2005

Finalmente internet!!!

Mi hanno abilitato la connessione a Internet (sembrerebbe piuttosto veloce, tipo fastweb per intenderci, anche se siamo in Polonia...) e posso aggiornare il blog!
Stamattina mi sono svegliato alle otto con urla di ragazzi che giocavano a calcio nel campo sotto il dormitorio e cani che per non essere da meno continuavano ad abbaiare... Cos'è, qui i polacchi giocano a calcio alle otto del mattino perchè a mezzogiorno fa troppo caldo??? In realtà la conclusione alla quale siamo arrivati è che il campo viene usato per "Educazione Fisica" da una scuola qui vicino. Si prospetta un anno difficile.
Poi, a proposito di sentirsi a casa, sono stato all'Ikea... Provavo gioia nel camminare per un luogo così familiare! Ormai per me l'Ikea è molto più che un grande magazzino per l'arredamento.
Il clima in dormitorio è fantastico, i ragazzi sono gentilissimi e vogliono tutti aiutarci. Buona cosa essere stranieri e non parlare una parola di polacco! Quanto alle ragazze... Per ora sono ancora in fase di "esplorazione", sono molto molto belline e non se la tirano per niente, e a tutte piace l'Italia (e varie ci andranno fra quache mese;) ) Sto prendendo contatti, vediamo cosa ne viene fuori fra un po'...
E' arrivato il mio compagno di stanza, ci siamo trovati subito e di questo sono contento. Dovendo coabitare per un anno è importante che la relazione sia delle migliori, e tutto promette bene. Non ho mai bevuto così tanta birra... al ritorno già mi vedo con la pancetta...
A proposito, ieri prima di andare al pub c'era una festa per il corridoio del dormitorio. yeah!

Ormai abituato a parlare inglese e ascoltare polacco mi sembra che di non sapere più scrivere italiano, quindi per ora vi saluto.
Czesc!
 
posted by MJ at 23:35, | 5 comments
01 ottobre 2005

Casa. (?)

Ha ragione Edward Norton, dicendo che alla fine sono le cose che possiedono noi? Mai come ieri sera prima di andare a dormire mi sono chiesto (leggi: mi sono fatto non poche seghe mentali su) cos'è la casa. A parte un tetto sopra la testa e un letto sotto al culo cos'è che fa di un posto del genere una casa? Qui ho un letto, un armadio, una scrivania, degli scaffali, e tutte le cose più importanti che avevo anche a Milano, ma perché questo posto mi sembra così freddo? Perché non riesco a dormire e tutti i muscoli del mio corpo sono tesi come se stessi dormendo su un letto che non è mio? Pensavo che non fosse così, ma mi sono accorto oggi di quanto sia attaccato alle mie piccole cose, come la scimmia buddista, o la fotografia di Elisa, o il poster fatto con i retro dei CD, o anche solo il cellulare posato sul tavolino. A Milano non avrei mai fatto caso a questi “particolari”, ma qui sono ciò che fa la differenza fra l'essere in una camera d'albergo e l'essere a casa mia.
Se fossi arrivato qui senza niente a parte vestiti per i primi due giorni e avessi dovuto comprare qui tutto il resto ne avrei sofferto? Non credo, semplicemente ci avrei messo un po' di più a sentirmi a casa mia... E posso dire che se vogliamo, non sono le cose a possedere noi, ma noi a dare un'impronta così forte alle cose che abbiamo più care che basta un soprammobile o un poster per farci sentire a casa in ogni luogo; e anche senza, quello che è davvero nostro non lo lasciamo mai, lo portiamo sempre con noi, dentro di noi.

Chissà quando riuscirò a connettermi a Internet...
 
posted by MJ at 15:08, | 0 comments